Pittura profana
Per me, il bello è una magica congiunzione di aria, luce, fattura e forma, tutto quanto genera un’immagine. La pittura mi affascina in quanto possibilità di fermare un momento di esperienza estetica per condividerla con lo spettatore, come tentativo di esprimere ciò che amo e mi è più caro.
Pittura sacra
Nella pittura sacra ciò che mi interessa non è stilizzare e sintetizzare, quanto porre come compito precipuo il rispetto assoluto dell’armonia stilistica di una scuola, affinché la decorazione pittorica e l’ornamentazione di un tempio corrispondano alla storia del luogo in cui viene compiuto il lavoro, affinché essi non introducano un elemento di soggettivismo e di dissonanza col luogo e con lo spazio ma, al contrario, si presentino quasi come una necessità storica. Spesso non si tratta di decorare un tempio appena costruito, ma riedificato dalle rovine, e in questo caso le pareti impongono una grande responsabilità da parte dell’artista…
Icone
Nell’ambito del lavoro sull’icona, al di là della componente spirituale e del fattore tecnico, ha per me grande importanza la storicità, la continuità con la tradizione della scuola russa di pittura delle icone del XVII secolo. Mi affascinano le “maniere” stilistiche di Jaroslàvl’, di Romànov e dei Vecchi credenti nei secoli XVII-XIX. Insomma, tutto ciò che informò di un colorito e di un carattere nazionale la nostra scuola bizantina di pittura delle icone.
Antichi costumi russi
Fin dall’infanzia mi sono appassionato alla storia dell’abbigliamento russo. Sono riuscito a mettere insieme un’intera collezione di antichi vestiti da contadino e da mercante, di copricapo, gioielli e abiti festivi provenienti da regioni un tempo attraversate dalle vie di comunicazione tra Mosca e il settentrione. In essi sopravvivono barlumi dello stile di vita degli antichi boiari russi.